NIE JUN
FRA
Ho sovrapposto all’edificio attuale immagini precedenti e circostanti al sito della casa precedente, in modo che la fotografia agisca come un detonatore della memoria, capace di riattivare l’interesse dei contemporanei per il passato di quel luogo.
Con il tempo, anche questa fotografia si deteriora lasciando il posto alla nuova identità che l’edificio presenterà. Le fotografie bidimensionali del passato di quel luogo si combinano con l’architettura per formare l’attuale tridimensionalità, e l’installazione propone un nuovo modo di interpretare la storia di questo quartiere e di questa famiglia. Il tempo è sempre il protagonista dell’opera e scandisce il ritmo della sua evoluzione.
TRA
Wanderer
In contrast to the act of gazing, which carries the entanglements of power dynamics and desire—a bidirectional mechanism of control and assimilation, a method through which power is asserted and revealed between the observer and the observed—wandering and glancing seek to dismantle such structures.
Humans, as localized manifestations of a self-aware cosmos, move ceaselessly.
They gaze upon her, yet she remains as vast as the crowd itself. She is as vast as the crowd, and yet they gaze upon her.
DRAFT
Quando creiamo un’opera dobbiamo prima fare innumerevoli bozze e quelle che vengono scelte, vengono raffinate, perfezionate e alla fine diventano parte dell’opera stessa.Quando guardo le bozze abbandonate in un angolo del mio studio, comincio a chiedermi se le bozze stesse abbiano più potenziale dell’opera finita.Le parti frammentarie, nel loro stato inutilizzato, danno l’impressione di essere state abbandonate e di non essere più rilevanti per le opere d’arte che ormai hanno scelto il loro personale linguaggio di comunicazione.
Così ho voluto usare la fotografia come mezzo per dare una nuova vita alla bozza.Far rivivere dunque qualcosa considerato ormai inutile, definito così nella nostra coscienza soggettiva, e dargli un nuovo scopo come parte rappresentante dell’opera, non più solo diario per l’idea artistica ma esso stesso componente principale dell’opera.Personalmente, amo le strutture narrative multistrato; quindi, dopo aver raccolto le bozze dei miei lavori precedenti, ho scelto di aggiungere consistenza a queste bozze ricostruendole e cercando di rendere la carta fotografica parte della narrazione mediatica.
Ember
In the realm of traditional Chinese culture, the burning of supernatural artworks symbolizes a crossing of the boundary between life and death. It is believed that when the departed receive in spirit what they once yearned for in life, they achieve a kind of immortality, sending solace and peace to the living.
Paper effigies serve as mimetic representations.
But consider this: if what you burn is not the effigy itself, but merely its photograph, does it carry the same meaning?
A burning image conjures yet another “world of the dead.” Through the ritual of “burning” a photograph, we attempt to weave the enigmatic threads of bygone traditions into the present, exploring the existence of objects and the destinies of memories entrusted to them.
Prisoner
Nel momento in cui lo sguardo diviene una forma di potere, chi viene osservato non ha scelta poiché ciò che proviene dall’esterno trasforma in modo graduato in vincoli spontanei.La vita quotidiana, nel contesto postmoderno, è controllata e sorvegliata da numerosi dati, dunque, non vi è nessun confine tra lo spazio pubblico e quello privato.Nonostante le persone in tale epoca abbiano una rapida interazione con i nuovi media e possibilità illimitate, non vi è il diritto di privacy.Tramite l’osservazione dei social media qualsiasi individuo diviene un oggetto precario, come se vivesse in una “prigione panoramica”, nella quale non vi è libertà ma uno spazio limitato dove esporsi.
Utilizzando l’immaginario della ” geometria nera” si è voluto simboleggiare la profondità della prigione, dove sono visibili dei corpi danzanti che esplorano differenti geometrie nere verso i lati esterni, evocando la passività volontaria e la libertà di essere sfruttati. Si è scelto l’involucro di plastica, materiale maggiormente usato nella società moderna, posto sopra ad un insieme di arti decostruite, con lo scopo di far si che le persone considerino l’epoca attuale della società dei consumi dalla quale sono attirate.